Tutte le recensioni di T.Donato

« Dopo litri di sangue e tanta violenza, il grande Carpenter regala ai suoi fan un film di indiscutibile fascino e bellezza. L'atmosfere evocate, la cultura occidentale e quella orientale che si incontrano-scontrano danno vita ad una storia coinvolgente e tipicamente anni '80 donando al film una piacevole leggerezza quasi scanzonata. Davvero un ottimo film , per amanti e non del maestro Carprenter, divenuto oramai icona di un'epoca e di un modo di interpretare il cinema. »

« Un film lento e troppo scontato. Le idee di fondo ci sono, la storia stessa potrebbe essere più avvincente ma al contrario si evolve in maniera poco originale e assurda. Troppo buonista e qualunquista. Esistono altre pellicole che hanno afrrontato le stesse tematiche ma in maniera decisamente migliore. »

« Capolavoro della sceneggiatura. Viale del tramonto fa parte della storia del cinema poichè egli stesso racconta una storia del cinema. Il confronto tra due epoche diverse e distanti: il cinema antico, quello muto e fatto di dive e stelle, e il "nuovo" cinema nutrito da grandi produzioni , Kolossal e qualt'altro. Poco apprezzata in origine, questa pellicola ha acquisito col tempo una ricchezza che difficilmente si andrà a perdere. Consigliata a coloro che amano scoprire le prime evoluzioni del cinema. »

« Non un'Opera Omnia, tuttavia questo cofanetto racchiude 6 tra i lavori più interessanti del maestro Leone. Due tra le pellicole della cosiddetta "trilogia del dollaro" , uno tra i primi lavori, e tre altre pellicole caratteristiche del regista. Un'ottima raccolta per tutti coloro che vogliono visionare e conoscere più da vicino quello che è stato un genere apprezzato e amato da tutto il mondo. »

« Nel 1992 l'uomo inizia pian piano a scoprire le potenzialità del cinema, una tra questa è possibilità di rappresentare e trasportare in immagini storie che appartengono alla letteratura. Grazie a Murnau, in Nosferatu rivive la leggenda del Dracula di Bram Stoker arricchendosi del forte carattere espressionista e delle immagini cupe e angoscianti. Antesignano e precursore di tutto ciò che verrà a seguire, manifesto di un'epoca e di un modo artistico di interpretare il cinema. »

« E' sempre più raro trovare valori e sentimenti in pellicole realizzate con enormi budget. In un cinema sempre più contornato dal digitale e da tumultuose esplosioni, Master & Commander riesce a conservare l'autenticità di una storia raccontata impeccabilmente da un punto di vista romantico e crudo. Un'avvincente narrazione storica dove coraggio, amicizia e impeto si uniscono alla perfezione dando vita ad una pellicola davvero intensa e appassionante. »

« Con pochi soldi e tante idee, nel 1992 un giovane Quentin Tarantino sigla il suo primo lungometraggio. La particolare successione cronologica, i dialoghi, la crudezza di alcune immagini e la regia innovativa, rendono questa pellicola come la prima di un genere destinato a divenire cult : il Pulp. Sei personaggi ed una rapina andata male, questo è quanto basta per dare origine a tutto. Consigliato vivamente a coloro che hanno amato i lavori successivi del regista e consigliato allo stesso modo a quelli che ancora non lo conoscono. »