Tutte le recensioni di R.Francesca

« Unendo diversi generi cinematografici (apocalittico, road-trip, commedia romantica) Lorene Scafaria, al debutto come regista, regala allo spettatore una piacevole serata. La strana coppia Steve Carell, convincente anche nelle parti più drammatiche, e Keira Knightley, spogliata da ogni abito delle ricostruzioni storiche da lei predilette negli ultimi anni ma non dallo humour britannico, nel tentativo di compiere i loro desideri prima della fine annunciata, scappando da una New York apocalittica, attraverso un esilarante viaggio ritrovano loro stessi innamorandosi. »

« In quest'ultimo film del maestro Bertolucci, libero adattamento cinematografico dell'omonimo libro di Niccolò Ammaniti, si parla ancora solo ed esclusivamente di giovani, come in The Dreamers, poche sono le scene in cui vengono ritratti personaggi "adulti". Le differenze rispetto al libro sono molte e non troppo convincenti a parere di chi scrive: il film sembra infatti plasmato e troppo concentrato intorno alla giovane attrice, protagonista femminile poco credibile. Migliore la performance dell'attore nei panni del fratello.
Bella la colonna sonora con la versione italiana di Space Oddity di David Bowie: Ragazzo Solo, Ragazza Sola. »

« La bottega dei suicidi è un cartone animato (non di certo adatto ai più piccoli), un musical (con canzoni facili da dimenticare e non capaci di coinvolgere lo spettatore) e una black comedy (genere comune a molti precedenti lavori del regista, Patrice Leconte). Quest'ultima etichetta descrive l'aspetto migliore del film anche se l'umorismo sarcastico e, per certi aspetti, potenzialmente offensivo, non riesce però a essere portato avanti per tutta la durata del film che nel finale risulta banale e frettoloso. »

« Tramite un flashback, tecnica di per sé non originale, Ang Lee ci presenta l'adattamento cinematografico della straordinaria storia raccontata nell'omonimo romanzo, La Vita di Pi. Nelle immagini, come nella narrazione, realtà e finzione si fondono insieme grazie a un'animazione magistrale e un buon uso del 3D. Il protagonista, interpretato da un giovane e convincente attore indiano impegnato nel suo debutto sul grande schermo, compie una ricerca introspettiva religiosa e filosofica che riesce a coinvolgere lo spettatore. Di certo il regista taiwanese è riuscito a creare un capolavoro che ha tutte le potenzialità per diventare un classico. »