Tutte le recensioni di O.Paolo

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Una notte da leoniUna notte da leoni
Regia di Todd Phillips - Warner Home Video
  • € 5.75
4La sbornia, 14-11-2010
« Una notte da leoni è una commedia divertente e strutturalmente perfetta equilibratissima: ho riso dall'inizio alla fine, proprio grazie ai meccanismi collaudati e mai obsoleti della commedia: equivoci, esagerazioni, e soprattutto una storia avvincente e solida. »
The Shield. Stagione 2 (4 Dvd)The Shield. Stagione 2 (4 Dvd)
Universal Pictures
  • € 19.99
4The Shield, 06-11-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Un quadro realistico, a volte un po' forzato, del modo in cui le forze dell'ordine riescano a mantenere il controllo in una città tanto multietnica quanto ghettizzata e pericolosa, Farmington: l'alleanza e il compromesso col crimine. »
OkuribitoOkuribito
Regia di Yojiro Takita - CG Entertainment
  • € 10.13
    € 12.99
    Risparmi € 2.86 (22%)
4Departures, 02-11-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Raramente il tema della morte è stato trattato con tanta dignità e delicatezza, pur affrontando le contraddizioni che accompagnano la scomparsa di una persona cara. »
Will Hunting. Genio ribelleWill Hunting. Genio ribelle
Regia di Gus Van Sant - Cecchi Gori Home Video
  • € 12.99
4Ingenuo ribelle, 08-10-2010
« Nessuno meglio di Robbie Williams avrebbe potuto interpretare quel ruolo, lo psicologo che affronta e scioglie la durezza del suo paziente, e forse figlio mancato: Will, il genio ribelle.
È un genio perché, come afferma egli stesso, quando vede una formula matematica riesce spontaneamente a risolverla: un po’ come Mozart e Beethoven riescono a suonare istintivamente un pianoforte. È ribelle, invece, perché non ha la tenacia e l’acume di sfruttare la sua genialità: preferisce rinunciare alle offerte di lavoro che lo porterebbero lontano, lo farebbero ricco e famoso, ma lo strapperebbero dall’ambiente in cui ha sempre vissuto – lui, solo, e quei pochi amici che non abbandonerebbe mai, come invece fa con chiunque altro si affezioni a lui. La sceneggiatura, degli stessi Ben Affleck e Matt Damon, risente della loro giovane età; trasuda, in sequenza: la soddisfazione della propria routine, passata con gli amici a sorseggiare birra e provarci con le studentesse che incontrano nei bar; la disillusione e la consapevolezza che per loro, ragazzi di provincia senza troppi soldi, non c’è un’alternativa al lavoro duro e monotono del muratore; la rabbia che nasce dal vedere il talento sprecato di Will. Se fare il muratore è un lavoro degno come un altro, è invece indegno sbeffeggiare chi può coltivare il tuo talento, o magari abbandonare chi si ama per paura di perderlo, e non sentirsi abbandonato a propria volta.
La regia e i movimenti di macchina, giustamente, sono sobri e altro non fanno che punteggiare le emozioni e i dialoghi. Sobrio non è sinonimo di facile, anzi: spesso non è semplice capire che una lenta carrellata può aprire il cuore molto più di un esasperato primissimo piano.
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Amici mieiAmici miei
Regia di Mario Monicelli - FilmAuro
  • € 14.99
4Antani miei, 08-10-2010
« È qui che nasce il mito della supercazzola, sfoggiata in qualsiasi momento, e più formale o inadeguato è il contesto, più riuscito è lo scherzo.
Quattro amici, che poi diventano cinque, dimostrano come – nonostante le mogli, i figli, le amanti e i conti sempre in rosso – ci si possa divertire semplicemente restando insieme e giocandosi scherzi stupidi, anche infantili, che sono il secondo piatto della bilancia di una vita divisa tra le preoccupazioni del lavoro e della famiglia. Schiaffeggiare i passeggeri di un treno in partenza o cantare a squarciagola in un ospedale: sono solo due tra le più innocenti marachelle dei ragazzi, il vero perno del film. La trama, infatti, è un blando pretesto per far risaltare il legame di amicizia, lasciando la maggior parte del tempo (poco più di 2 ore) al racconto dei loro giochi. Persino i momenti in cui sembra che si voglia riflettere sono sdrammatizzati bruscamente, senza il minimo riguardo per una ipotetica morale dei personaggi o degli spettatori: l’ironia feroce dei vizi supera anche una famiglia in via di distruzione, il disprezzo del proprio figlio troppo serio, la vergogna di ricevere in casa l’amante sgualdrina di un amico o l’essere umiliato dall’ex marito della propria moglie.
Amici miei è un film che non riesce proprio a lasciare in bocca l’amaro, che sembra inevitabile in certi momenti: una risata è sempre dietro l’angolo, cinica e inopportuna, ma sempre disposta a tirare su di morale. Tutto questo è rafforzato dal cast eccezionale che popola il film: come si può non credere all’espressione innamorata di Gastone Moschin o alla preoccupazione smodata di Milena Vukotic?
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L' appartamentoL' appartamento
Regia di Billy Wilder - Warner Home Video
  • € 10.90
4L'appartamento, 07-10-2010, ritenuta utile da 1 utente su 3
« C.C. Baxter / Jack Lemmon è un impiegato modello, stacanovista, un ingenuo – consapevole – che non sa mai dire di no a chi gli chiede un piccolo favore… usare il suo appartamento come luogo d’appuntamento per scappatelle extraconiugali. Roba da poco: si tratta solo di dover rientrare in casa propria a seconda degli orari che fanno gli ospiti, che riempiono ogni riga vuota dell’agenda di Baxter. Non si può negare, però, che questo sia un sistema inusuale – ma efficace - per fare carriera: che però non può durare in eterno, soprattutto quando di mezzo c’è una donna, contesa.
L’appartamento è una simpatica , forse tipica, commedia degli equivoci, il cui cardine è proprio la casa di Baxter e la reputazione che ha tra i suoi vicini, ignari di cosa succeda davvero a qualche metro da loro. La coppia Jack Lemmon / Shirley MacLaine, poi, sembra la più adatta per impersonare quei ruoli: dolce lei, brava ragazza, innamorata sempre dell’uomo sbagliato; solitario e usato dai suoi colleghi lui, ma creduto tutt’altro dai suoi vicini: non un moto d’orgoglio lo scuote, o un accesso d’ira, finchè la consapevolezza che “l’essere uomo” è più importante di un nuovo ufficio si fa strada in lui all’improvviso: ma ci vuole un occhio nero, prima che se ne renda conto. La sua simpatia, a volte involontaria, è contagiosa e sfruttata al massimo da dialoghi frizzanti e sempre aperti al malinteso, incorniciati da una regia sobria e al servizio dei talenti in scena.
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