Tutte le recensioni di O.Debora

« Ho conosciuto questo film grazie al videogioco della Playstation(che mi piaceva molto, a dispetto della critica che lo condannava). Ora non so quale sia l'opinione diffusa su King Kong, ma a me è parso brutto, troppo lungo e troppo pretenzioso. La storia mi ha sempre annoiato: il film ha contribuito a consolidare questa impressione. »

« Ora, considerato da una certa distanza, devo ammettere che non era poi così difficile "comprendere" il finale. Non è poi così corretto parlare di finale, se consideriamo che l'inganno perpetrato ai danni dello spettatore comincia con la prima inquadratura del film. Nonostante questa riflessione, devo ammettere che Shutter Island è stata una gran bella sorpresa. Buona l'interpretazione di Leonardo di Caprio(verso cui nutrivo non poca diffidenza) e convincente la regia(certe inquadrature, soprattutto della scogliera o delle persone sulla scogliera, mi hanno sbalordito). »

« Ho ammirato l'idea di portare sul grande schermo l'opera nella sua interezza, un progetto ambizioso portato a termine in modo egregio. La scenografia risulta in alcuni casi eccessivamente essenziale, ma devo riconoscere che è stato un elemento trascurabile durante la visione, appannato dalla meraviglia dei versi e della recitazione.
Due annotazioni.
Il doppiaggio è sensazionale, mai visto niente di simile.
Devo fare i miei complimenti a chiunque si sia occupato della traduzione dall'inglese. Non so se sia stata utilizzata una versione già disponibile su carta o nei teatri(in caso affermativo, mi scuso in anticipo per la mia ignoranza), ma sono rimasta sbalordita dal modo straordinario in cui sono stati resi i versi in italiano. Ho visto il film appoggiandomi in molti punti all'edizione della Mondadori, con la traduzione di Eugenio Montale. Non nego che in moltissime occasioni ho trascritto le battute degli attori, perché erano non solo di maggiore efficacia, ma anche più attinenti all'originale(mentre Montale prende spesso le distanze dal testo inglese, a volte facendo scelte piuttosto fastidiose). »

« Film piacevole, senza troppe pretese. Adatto a una serata leggera. Il finale prevedibile, alcune scene piuttosto banali, ma non mi aspettavo niente di diverso. »

« Uno dei film più sopravvalutati che conosco. Il secondo della lista è un altro film di Cameron, il che la dice lunga su questo regista.
Avatar è la storia di un ragazzo che si ritrova in un mondo incontaminato abitato da esserini blu, lui stesso diviene blu, si innamora di un'autoctona e vissero tutti felici e contenti. Al di là della prevedibilità del film, che non considero un elemento poi così determinante, mi ha infastidito l'assenza totale di quella successione di eventi che per la sua stessa natura un film dovrebbe contenere. Tre ore circa di film di cui si avverte tutto il peso: le famose scene in cui emerge il sentimento profondo che lega questi esseri alla loro terra, che a detta di tutti è qualcosa di commovente, mi hanno annoiata, a tratti infastidita. L'unica nota positiva sono i colori, quelli visibili e quelli invisibili, da cogliere tra le righe. Ma questo non basta a promuovere quest'ennesima trovata commerciale. »

« Chi dice che questo film è destinato solo ai bambini? In base ad un simile criterio di giudizio, quali film d'animazione sono rivolti anche ad un pubblico di adulti? Gli hentai?
Il linguaggio di Miyazaki sembra assumere nuove forme, rimanendo tuttavia fedele alla magia che contraddistingue il regista giapponese. La trama è forse un po' scarna, ma questo non impedisce allo spettatore di meravigliarsi di fronte alla freschezza delle sensazioni trasmesse e recuperare la visione del mondo un po' disincantata che è tipica dell'età infantile.
Un film per tornare bambini, non un cartone per bambini. Chi non riesce a distinguere queste due realtà, si rivolga ad un altro cinema. »

« Forse questo è davvero il migliore dei film di Miyazaki, ma il confronto è tra film di un livello così alto che non avrei problemi a dire la stessa cosa di un altro dei suoi capolavori.
Il film è pervaso da una magia e una delicatezza straordinarie, una sensibilità si cui solo un regista orientale è capace . Meraviglioso il sistema di personaggi costruito dal Maestro, su tutti Senza volto, che mi ha commossa in un modo indescrivibile.
E' un film che arriva a toccare i punti pià delicati dell'anima e lascia il segno, inevitabilmente. »

« Ancora una volta mi imbatto in un film coreano privo di recensioni..
Bittersweet life è la storia di un amore difficile, di una vita surreale, che assume le connotazioni di un sogno.O di un incubo. Il film oscilla tra momenti di una violenza e di una crudezza estreme, e sequenze di infinite sensibilità e delicatezza(una ciocca di capelli ordinata dietro l'orecchio, una lampada, una melodia). Bellissimo. »

« Mi chiedo quale sia il motivo del monopolio da parte del cinema americano sul palcoscenico internazionale.
Mi chiedo come sia possibile che esplosioni di emozioni e parole urlate possano tenere in ombra gioielli come questo. E' scandaloso. Inammissibile.
Tutta la magia della vita è contenuta in questo film.

"Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno"
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« Nonostante non sia il mio preferito della trilogia della vendetta, riconosco lo straordinario valore di questo film, capace di raccontare il dolore e la rabbia umana senza ricorrere alle parole, spesso abusate. Un film fatto di lunghi silenzi e sul quale qualsiasi commento sembra di troppo. Un buon punto di partenza per chi vuole avvicinarsi alle meravigliose atmosfere del cinema coreano. »