Tutte le recensioni di G.Guido

« Pellicola decisamente inferiore al romanzo, ma anche a molti film del genere.
Per lunghi tratti della narrazione manca ritmo e l’opportuna suspense, e nella prima parte, forse la più debole, si respira un’atmosfera troppo pesante e dark. Howard, pur di restare fedele al romanzo, cade nell’errore di creare un'opera sospesa fra thriller, avventura e trattato esoterico.
Gli sceneggiatori sono stati troppo fedeli a “Il codice da Vinci”, dimenticandosi le opportune correzioni che bisogna attuare in fase di sceneggiatura.
A causa di questa fedeltà allo sviluppo dei fatti, quasi tutti personaggi non vengono sufficientemente approfonditi e sviluppati. Di tutto questo, ovviamente, ne risente l’interpretazione e la recitazione. »

« Howard è stato impeccabile nella regia, ma soprattutto nei tempi narrativi, creando una pellicola dal ritmo serrato e ricca di suspance. Buoni i dialoghi, straordinari i costumi e le scenografie.
"Angeli e Demoni" è un film godibile dove il regista è quasi riuscito nell’ardua impresa di epurare da qualsiasi credibilità storica il già pasticciato intreccio del romanzo di Dan Brown.
I sostenitori del romanzo non saranno contenti: i cambiamenti, i tagli e le modifiche apportate a trama e personaggi dagli sceneggiatori sono davvero numerosi e massicci.
Le scene migliori del film sono accompagnate dalle bellissime musiche di Hans Zimmer, da eccellenti effetti speciali e la splendida fotografia di Salvatore Totino.
Sicuramente non un film da annali del cinema, ma puro intrattenimento ben confezionato. »

« Quasi remake dell’omonimo classico del 1969 "Un colpo all’italiana" con Michael Caine, "The italian job" fa della rapina il vero protagonista della sua storia, con contorno di azione, dramma, tradimento, riscatto ed effetti speciali a più non posso.
Il buon inizio illude, poiché il film riesce solamente a metà, risultando solo intrattenimento semplice e scarno. »

« Diretto dall’esordiente James Gartner e tratto da una storia vera, "Glory Road" è una sceneggiatura semplice e lineare, ma decisamente ben fatta.
Al fianco del veterano Jon Voight e di giovani volti, tra cui Mehcad Brooks e Derek Luke, troviamo il bravo Josh Lucas a donare anima e corpo al coach che riuscì ad imporsi contro tutto e contro tutti, in un impresa ulteriormente impreziosita da una splendida colonna sonora.
Gartner dimostra inoltre di riuscire a inserire indispensabili personaggi di contorno (come l’esilarante signora Flournoy o l’umana signora Cager), mentre la fotografia di Jeffrey L. Kimball e John Toon compie egregiamente il suo dovere.
Molto ben trattato il tema del razzismo, che si erge a vero protagonista.
Il film è decisamente istruttivo, se visto con gli occhi di colui che ancora sogna, spera e si impegna affinché le cose possano cambiare. »

« Adattamente di Eduardo De Filippo dell’omonima commedia scritta da Vincenzo Scarpetta, in "'O tuono 'e marzo" compare quasi un erede di Pulcinella, un servo indolente e sleale: Turillo, personaggio dalla forte connotazione comica.
La commedia viene qui alleggerita e resa più moderna con il taglio di intere scene, ma un’importante novità, rispetto alle altre creazioni scarpettiane, è lo sfondo della storia: non più caratterizzato da una società borghese sciocca e arrivista ma da una classe matura nelle sue posizioni, segno tangibile di un cambiamento radicale della società di inizio Novecento.
Il soggetto e le situazioni comiche in esso contenute risentano del tempo ormai trascorso, ma rimane un risultato di qualità, soprattutto per l’ottima interpretazione e recitazione. »

« Eduardo De Filippo utilizza una formula cinematografica antica, unendo due storie dall’argomento comune per dar vita ad un film dalla giusta durata.
Il primo è episodio tratto dalla novella "Tonio" di Guy de Maupassant, mentre il secondo è tratto dall’atto unico "Gennareniello" dello stesso Eduardo De Filippo.
In entrambi gli episodi gli uomini di Eduardo sognano più libertà, ma in realtà chiedono più amore alle loro mogli. Mentre la donna sa sottrarsi alla miseria rimboccandosi le maniche, l’uomo-sognatore non accetta di inchinarsi. La soluzione, in entrambi i casi, passa attraverso la conciliazione nella quale l’uomo sembra mal tollerare quelle volontà della moglie, che poi finisce per far proprie, per continuare ad essere amato.
In conclusione, siamo dinnanzi a due bozzetti senza pretese di particolare impegno, ma non per questo privi di significato. Desolato il primo, con Eduardo uomo-chioccia e Tina Pica moglie avida; più sereno il secondo, dove ancora Eduardo tenta di evadere da una realtà avvilente.
Film minore di De Filippo, comunque ricco di umanità e splendidamente recitato. »

« Cartone animato grazioso, affettuoso ed elegante.
Una storia esemplare ed edificante. »

« Basato su una storia vera e lungo più di due ore senza eccessivi passaggi a vuoto, il film si concentra sulla battaglia, persa nella sostanza ma vinta nel concetto e nell’apprendimento dei ragazzi, di Ken Carter, chiamato ad allenare la sua vecchia Richmond High School.
In "Coach Carter" ritroviamo tutti gli elementi dello "urban black drama" (liceale gravida, spari per le strade, droga, madri sole) e la vita segue il classico ciclo: errore, punizione, riconciliazione.
Regia e sceneggiatura utilizzano ogni possibile "cliché" dello "sport-movie" ed è ricca di buone idee.
Il regista Thomas Carter, fra buone inquadrature e buoni sentimenti, lascia che il film prenda quota, riuscendo nel finale a creare una perfetta tensione drammatica.
Buona l’interpretazione e recitazione. Unico neo la cantante Ashanti, poco credibile come ragazza madre.
"Coach Carter" non è un capolavoro, ma un solido film il cui lieto fine è scolastico e non sportivo. »

« Tutto giocato sul doppio dei fratelli De Filippo, il film è svelto, divertente e folcloristico.
Eduardo è una maschera che esprime benissimo tutta la stupidità del governatore e di un potere che punisce senza indagare, che abusa senza rispettare, che sperpera senza produrre. Peppino, mugnaio del popolo, pronto a difendere i deboli e a cavarsela in un mondo disonesto.
Memorabili le trovate rocambolesche: botte con sacchi di farina, scambi di persona, bastonate e cadute.
Un ottimo film ben recitato, dove i fratelli De Filippo mostrano la loro grande versatilità e arte comica, che porta il pubblico a ridere delle proprie disgrazie. »

« Coraggiosa inchiesta giornalistica che analizza in maniera approfondita e documentata l’ascesa di Silvio Berlusconi dal monopolio della televisione commerciale al vertice del governo italiano.
Il documentario, oltre che essere di buona qualità, include numerosi video d'archivio di interviste, conferenze, processi a Silvio Berlusconi e diversi frammenti da programmi televisivi Mediaset. »