Tutte le recensioni di C.Nancy

« Zalone torna, con il suo terzo lavoro cinematografico, promettendo grasse risate e creando un'aspettativa sempre crescente nello spettatore, che già conosce i suoi precedenti successi. La curiosità per questo film era grande in particolare per noi molisani, che scalpitavamo nell'attesa di vedere le nostre terre sul grande schermo. Il risultato? A dire il vero, piuttosto deludente! Il tentativo di alleggerire temi attualissimi come quelli l'eutanasia, dell'autismo e della psicologia si è rivelata una sfida troppo ambiziosa, e l'autore non è riuscito a portarla a termine. Anche l'immagine del Molise come terra del "niente", dove le diverse generazioni vivono in un tempo che sembra fermo da decenni non rende giustizia alla realtà, e suscita irritazione. »

« Il titolo, tradotto con "L'amore bugiardo" non convince quanto quello originale, "Gone girl", che letteralmente significa "ragazza andata", nel senso di andata via, perduta. Nelle sue mille accezioni l'aggettivo centra il fulcro del film: Amy, la moglie di Nick, che scompare il giorno del loro quinto anniversario. Il susseguirsi degli eventi obbliga a un instancabile cambio di prospettiva che genera nello spettatore dubbi e sospetti. Il sorprendente finale è l'epilogo di un discorso che inizia sin dalla prima scena, ma che solo alla fine diventa intriso di significato. Ben Affleck nei panni di Nick non delude! »

« "Untold" vuol dire "mai narrato", e forse un motivo per non raccontarlo c'era, e tale doveva rimanere. Lontana mille anni luce dal Dracula di F. Ford Coppola, che trasmigrava corpo e anima dei personaggi al di fuori dello schermo, questa versione rivisitata non fa apparire Dracula come il fiero conte di Valacchia disposto a sacrificare la propria anima per la sua gente, ma lo scredita a supereroe di un fumetto Ghotic, affievolendo invece la figura enigmatica, la leggenda dell'impalatore. Dal film traspare l'errore più frequente del cinema americano: quello di voler trasformare un romanzo in un fumetto, quello di cambiare le carte in tavola, a volte in meglio e molte volte in peggio, come in questo caso. Le pietre miliari devono rimanere tali, e alcune storie dovrebbero rimanere intonse nel tempo: la vita di Vlad Tepes è una di queste. »

« Ottava e ultima stagione della serie tv che ha contrapposto, dal 2006 al 2013, l'anima scostante e metodica di un ematologo forense della "Miami metro police" a quella turbata e giustiziera del "passeggero oscuro". La storia di Dexter si ripete: vive di giorno e sopravvive nella notte. Il suo percorso interiore lo porta a capire chi è realmente, diventa uomo, padre, abbandona le fattezze del mostro che lo hanno tormentato per tutti questi anni. Si innamora, scopre il bene fraterno. Inevitabilmente, però, diventare uomo significa anche commettere degli errori che in precedenza, seguendo il codice di Harry, mai aveva fatto. Sono proprio questi sbagli a portarlo via da Miami, via per sempre da Debra, via da Hannah, via da Harrison... via da Dexter! »

« Quando si ascolta o si legge una poesia è necessario impostare una giusta tonalità di voce, dare ritmo alle parole considerando fondamentali le pause e gli accenti. Il regista Kim Ki-Duk è riuscito nella difficile impresa di raccontare i pensieri e le sensazioni dei due protagonisti della storia come solo un poeta sa fare. Grazie a uno stile tipicamente orientale, trasporta lo spettatore nelle quattro mura e lo obbliga ad ascoltare i profondi silenzi. La suggestiva atmosfera che si respira stimola il viaggio della mente verso la calma, ma nello stesso tempo suscita stati di angoscia. Uno dei miei film preferiti, con un finale da pelle d'oca! »

« Basta ascoltare le prime note della colonna sonora per capire che si tratta di uno dei film più romantici della storia del cinema. Un giovanissimo (e aggiungerei bellissimo) Leonardo Di Caprio, nei panni di Jack Dawson, ci regala indimenticabili momenti che inneggiano all'amore e alla gioia di vivere. A bordo del transatlantico si intrecciano le vite di due anime tanto lontane quanto simili, quelle di Jack e Rose.
La tragedia viene raccontata attraverso un fluire incessante di emozioni, che provocano nello spettatore un mix tanto potente da tenerlo incollato allo schermo. Impossibile non commuoversi! Imperdibile. »