Tutte le recensioni di C.M.

« Impossibile resistere a Sabrina, una commedia dai toni vivaci che parla facilmente al cuore. La storia dello sviluppo di una ossuta ragazzina in una splendida donna ma anche dello sviluppo dei suoi sentimenti, dei sogni infantili che cedono il passo alla realtà adulta. Sabrina, decisa a realizzare un sogno fanciullesco si troverà a scoprire il fascino di un cuore che si svela a lei sola. Si ride e si sorride... Una bellissima commedia da sempre. »

« In questo film è l'atmosfera a farla da padrone, trascinando lo spettatore nei sentimenti dei due protagonisti. La Hepburn, elegante e perfettamente intonata all'atmosfera, lascia un'immagine indelebile, eterea ed al tempo stesso umanissima, mentre la storia ci racconta di come un mondo vuoto di ideali e speranze possa colmarsi di sentimento ed amore per ciò che è umano... E felino. Una pietra miliare dai colori molto delicati, testimonianza di un tempo in trasformazione che ci parla ancora oggi. »

« Ottimo triller psicologico con una superba interpretazione da parte di Di Caprio. La chiave del filme è nell'ultima frase del bravo attore. Il protagonista affronta la pazzia del manicomio sul quale indaga vedendola, inizialmente, come una "assurdità", tuttavia alla fine ci renderà palese cosa è la follia, ma soprattutto "perchè" è la scelta della mente giunta ad un bivio che non può affrontare diversamente: vivere con il buio della colpa o morire da "persona perbene". Ci sono realtà che la nostra mente non è in grado di accettare. Amaro, triste ma catartico. »

« Paolini continua (come nel Vajont) a fornire ampi esempi di come il teatro possa essere non solo denucia (più abile e corretto ad informare di un giornalista....) ma anche terapia. Il teatro può trascinare lo spettatore in una esperienza che non è solo informazione ma diviene base emotiva della formazione. Lo spettatore entra nella vicenda, prende parte al dramma, lo subisce, lo sviluppa in sé, lo colora del proprio colore e, nella catarsi del finale, lo vive in prima persona rendendolo parte del proprio bagaglio di esperienza. Se ne esce più ricchi e consapevoli del proprio poter essere e poter fare. Perché c'é sempre "qualcosa" da poter fare usciti dal teatro. Per prima cosa vorrei ringraziare l'attore: grazie Paolini. (Applauso, inchino.... da vedere!) »

« Paolini utilizza la propria abilità di attore per "raccontare" la tragedia del Vajont ma, essendo un vero attore, trascina gli spettatori nel racconto rendendoli vividamente partecipi di tutta la vicenda, dagli antefatti inutilmente insabbiati all'epilogo che lascia sconfitti tutti, passando per la tragedia in ogni sua fase. Sarete travolti dall'onda del Vajont e non potrete non sentire ogni singola fase di quelle morti. Desidererete esserci nel modo in cui Paolini vi ci porterà perchè, solo essendoci, potrete veramente farne memoria e sapere che grazie alla vostra memoria ed al vostro impegno (nel non permettere che si giochi sulla opelle di nessuno) potreste porvi rimedio almeno in parte: potreste essere fra quelli che diranno di no alla corruzione, sarebbe già qualcosa. Da vedere e vivere. Grazie Paolini! »

« Ecco la storia di Peter Pan esattamente come la ricordavate, fedele alla fiaba ba fatta da attori veri. In effetti ottimi attori, non riuscirete ad evitare di essere affascinati persino da Capitan Uncino (Jason Isaacs) mentre i vostri figli troveranno deliziosa la piccola Wendy e le vostre figlie sospireranno languide per uno sguardo terribilmente comunicativo di Peter. Scommetto che, se dipendesse dagli spettatori, nessuno tornerebbe dall'Isola che non c'è. Per tutta la famiglia. »

« Ecco i miei due attori preferiti Hoffman e Williams immersi nella mia fiaba preferita (chi non ha amato l'adolescenza affascinante di Peter Pan?). Certo è il 2° tempo della favola, Peter è cresciuto ed ha dimenticato come si vola ma sarà proprio il suo terribile nemico, Capitan Uncino, a costringerlo a re-imparare (della serie : non tutti i mali vengono per nuocere). Favola leggera, corredata da spunti comici formidabili ("mai mettersi contro un avvocato!") e da chiari messaggi positivi. Attenzione, potreste far provare l'ebrezza del volo al vostro collega di lavoro.... od al vostro telefonino. Da vedere in famiglia! »

« Adoro Robin Williams, in questo film affronta la parte di un automa che, per qualche misterioso scherzo del destino, sviluppa il desiderio di diventare umano.... Ancora il tema del robot e dei sentimenti ma sviluppato con la continua ricerca di approvazione (sentimento molto umano e "giovanile") nella richiesta del robot di essere "riconosciuto" come "uomo" fino a decidere di accettare la mortalità tipica della nostra razza. Splendida sia la storia d'amore che quella di amicizia, bellissima la scelta piena libertà ed autoaccettazione. Una storia bella che merita di essere vista. »

« Un film piacevole, pieno di azione, che fa pensare a cosa significa essere "umani". Un tema simile viene affrontato in "A.I." ma con toni veramente tristissimi, qui lo svolgimento lascia spazio alla speranza, ad un divenire non prevedibile ma comunque possibile. Le macchine ed i sentimenti, una evoluzione che non distrugge necessariamente l'uomo ma che gli ripropone un antico sentiero: fatti delle domande, possibilmente quelle giuste! »

« Tra i film dedicati all'aldilà è decisamente il mio preferito. Per nulla sdolcinato, geniale e perfettamente coerente in ogni colpo di scena, sottile, credibile e capace di lasciare la porta aperta su una solida speranza per il futuro: l'amore e la fiducia possono disinnescare la paura, e se queste ultime costruiscono un terribile inferno per il giovane sensitivo, le prime gli permetteranno di liberarsi liberando non solo i protagonisti dei propri incubi ma anche chi ama. Da vedere, potrebbe avere un effetto collaterale piuttosto vistoso: può cambiare il modo di guardare ciò che ci circonda.... »