Tutte le recensioni di A.Matteo

Vedi la classifica degli opinionisti
Tavole separateTavole separate
Regia di Delbert Mann - 20th Century Fox Home Entertainment
  • € 9.99
4Incomunicabilità al Beauregard Hotel, 23-07-2010
« Il Beauregard hotel è un piccolo ed elegante ostello della campagna londinese, dove le vite di 10 ospiti apparentemente diversi, si intrecciano . C'è un filo conduttore tra tutti quanti: la solitudine. Due giovani innamorati che vorrebbero trascorrere un pò di tempo assieme, senza i tanti sguardi indiscreti; un professore in pensione che fa del latino e della letteratura i suoi cavalli di battaglia; una rude e solitaria donna che da tempo ha rinunciato ai rapporti umani, per interessarsi ai suoi gialli e alle corse di cavalli; Miss Cooper (ottima Wendy Hiller, vincitrice dell'oscar come miglior attrice), l'indipendente e capace albergatrice, che tenta di appianare le difficoltà di coabitazione tra gli ospiti e che ha una relazione con uno dei suoi ospiti; il Maggiore Pollack (uno straordinario, inimitabile e imperdibile David Niven, che vinse l'oscar) ex "illustre" militare, che nasconde un inconfessabile segreto; Sibyl Railton_Bell(bravissima Deborah Kerr, nominata all'Oscar), una donna estremamemte timida e nevrastenica, oppressa da una madre snob e tiranna (divina la caratterista Gladys Cooper); una anziana signora, vecchia amica della madre di Sybil, anche lei condizionata dalle decisioni dell'anziana Miss Railton-Bell; John Malcolm, uno scrittore alcolizzato e con un passato difficile (Burt Lancaster); una bellissima e ricca donna da poco arrivata nell'ostello (Rita Hayworth), che sembra conoscere molto bene il passato del signor Malcolm. In una giornata le vite di questi personaggi cambieranno e quell'assenza di comunicatività, quella barriera invisibile tra le tavole separate del Beauregard Hotel, verrà abbattuta. Film elegante e poetico, trasgressivo e innovativo quanto basta, nominato a 7 Oscar tra cui miglior film e che non deve mancare nella videoteca di qualsiasi amante del buon cinema. »
Stevie Wonder. Live at LastStevie Wonder. Live at Last
Universal Music
  • € 20.50
5What a Wonderful...Stevie, 23-07-2010
« In quel dell'O2 Arena di Londra, dove Michael Jackson avrebbe dovuto tenere i suoi 50 concerti del This is it tour, Wonder infiamma poco più di 15000 spettatori in una performance fuori dal comune e senza tempo, in una tappa del famoso A Wonder Summer's Night Tour. Dai primissimi successi dei 60 come My Cherie Amour, passando per il periodo d'oro degli anni 70 (con pezzi leggendari quali Superstition, Sir Duke, Isn't She Lovely), fino ad arrivare al periodo commerciale degli 80 (con la canzone premiata agli Oscar, I just called to say I love you), Stevie ripropone in questo appassionante concerto gran parte della sua discografia che l'ha reso famoso a livello internazionale, con una capacità di coinvolgere il pubblico che pochi possiedono. Tra le ultime canzoni del concerto anche un inedito e la parte centrale della serata, quando fa cantare il pubblico con lui, sulle note di Part Time Lover, è da brivido. C'è chi dice che non si è ancora vissuti abbastanza, se non si è assistito ad un concerto di Wonder e questo dvd vi dimostrerà che questa, è una santa verità (essendo stato a 2 concerti, confermo). »
Sul lago doratoSul lago dorato
Regia di Mark Rydell - Universal Pictures
  • € 7.99
4La redenzione in vecchiaia , 23-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
« Henry Fonda e Katharine Hepburn nel 1982 dominarono qualsiasi festival, cerimonia o premiazione, grazie alle loro mostruose doti nell'interpretare la vecchia e amabile coppia dei signori Thayer. Fonda (ultrasettantenne)al suo primo Oscar, la Hepburn (più giovane di due anni del vecchio Fonda, ma malata da tempo di Parchinson e nel film, nonostante lei sia immensa,si nota) al suo quarto riconoscimento, interpretano una coppia di anziani che tornano nella loro casa estiva a Golden Pond, alla vigilia dell'ottantesimo compleanno di Norman (Fonda), ex professore universitario in pensione, burbero, simpatico, sarcastico, tagliente e amante della pesca(davvero il ruolo di una vita). Assieme Norman e la briosa ed esuberante Ethel (una Hepburn disarmante nonostante la prolungata assenza dalle scene) vivono le loro giornate felicemente assieme, nella più serena tranquillità (a parte la convinzione di Norman di dover stare per morire da un momento all'altro), fino a quando la figlia (Jane Fonda), da sempre in pessimi rapporti col padre, giovane, senza una famiglia fissa, si presenta con un dentista e il figlio di quest'ultimo per festeggiare con i Thayer il loro compleanno. Il giovane ragazzo, scapestrato e intrattabile, verrà lasciato per l'estate con i due anziani signori che, inizialmente, si troveranno in difficoltà nei rapporti con lui, ma piano piano tra i 3 si instaurerà un rapporto bellissimo e il giovane ragazzo, diverrà il nipote che gli anziani Thayer non hanno mai avuto. Con una colonna sonora mozzafiato, degli interpreti nel pieno del loro splendore e una fotografia più che buona, questo film saprà stupirvi e commuovervi. »
Mr. Smith va a WashingtonMr. Smith va a Washington
Regia di Frank Capra - Universal Pictures
  • € 11.59
4Il tramonto del sogno americano, 13-07-2010
« In un non precisato stato dell'Ovest degli Usa, un gruppo di politicanti, capeggiati da uno dei sue sentatori dello Stato (un energico e ammirevole Claude Rains) e al soldo di un losco capitalista, decide, per fare soldi, di presentare una proposta di legge per la costruzione di un imponente diga. Alla vigilia della partenza dei senatori, quello dei due che aveva il compito di presentare il progetto, muore. Per rimpiazzarlo viene scelto un certo Jefferson Smith (James Stewart) un giovane boy scout di provincia, lontano dalla politica, amante della natura e della vita, un ingenuo, un buono. Pensando di poterlo manovrare facilmente, i politicanti lo inviano a Washington, al Senato, per presentare la loro proposta. Accade però che l'ignaro Mr. Smith decide di presentare lui un progetto di legge, per far costruire, proprio in quel luogo, un campo-nazionale per i boy scout. Scoperta la trama dei polticanti, darà battaglia, dimostrando di non essere uno sprovveduto. Ma la corruzione e i sporchi giochi di palazzo non gli risparmieranno nulla. Grandiosa opera del regista Capra, piena di ideali e illusioni, di sogni infranti e di speranze. Viene denunciata la sporca politica senza alcuna remora e la faciloneria generale della classe politica, messa a confronto con l'uomo medio, pieno di amore per la vita, per la patria e per la Costituzione degli Stati Uniti. Da ricordare assolutamene la scena finale in cui, come da copertina del dvd, si vede un affranto Smith dopo che è venuto a sapere che migliaia di cittadini americani, hanno inviato lettere su lettere chiedendogli di smetterla con la sua protesta (chiuso per 24 ore senza mai concedere la parola agli altri senatori, per non rischiare di perderla), senza sapere che sono stati anch'essi truffati dai giochi di potere e dalla stampa manipolata dal losco finanziere. Il finale, spesso tacciato come populista e troppo buonista, dimostra,a mio avviso,che anche la buona politica a volte e i grandi ideali, possono vincere la corruzione e l'ingordigia degli uomini malvagi. 11 nomination all'Oscar, tra cui film e attore, e vincitore di un solo premio per la miglior sceneggiatura originale, ma ricordiamoci anche che quello era l'anno di Via col vento, Ombre rosse e Il mago di Oz. »
PhiladelphiaPhiladelphia
Regia di Jonathan Demme - Universal Pictures
  • € 5.11
    € 7.99
    Risparmi € 2.88 (36%)
4Philadelphia: città degli scandali, 12-07-2010, ritenuta utile da 1 utente su 2
« A 53 anni di distanza dalla "Commedia" di quel memorabile terzetto composto da Grant, Stewart e la "rossa" Hepburn (Scandalo a Filadelfia), la città di Philadelphia torna ad essere centro e nucleo di un nuovo scandalo. Ovviamente cambiano luoghi, le situazoni e i personaggi. Andrew Beckett (divino Tom Hanks) è un giovane avvocato modello: appena uscito dall'Università ha subito dimostrato le sue brillanti capacità ed è stato assunto e promosso nel più illustre studio legale della città, di cui è capo un cinico e bigotto Jason Robards (in una interpretazione brillante). La sua carriera crolla verso il baratro quando, con la scusa di un errore logistico che avrebbe commesso, viene licenziato. In realtà Andrew, gay dichiarato (ma non al lavoro) e felicemente fidanzato(con Antonio Banderas)ha contratto l'Aids e il consiglio di amministrazione è venuto a saperlo. Fa causa al suo studio legale assoldando un agguerrito avvocato di colore(Denzel Washington)che, inizialmente restio e pieno di pregiudizi, prenderà a cuore la causa del suo assistito, imparando a conoscere il mondo e l'animo tenero e profondo di quest'ultimo. Vincitore di 2 Oscar, uno al memorabile Hanks e l'altro alla profonda canzone del Boss "Streets of Philadelphia", il film vanta oltre all'ottimo cast e alla commovente colonna sonora(nomination anche a Neil Young per la bellissima e strappalacrime "Philadelphia"),un ottima sceneggiatura che vede nella parte centrale una scena da antologia: Beckett/Hanks, in vestaglia, mentre sta studiando con il suo avvocato le domande/risposte per la seduta in Tribunale, accende il giradischi e sulle note della Callas, si emoziona, in mezzo al salone,appeso alla flebo, lasciando esterrefatto e colpito lo stesso avvocato che preferisce lasciarlo solo ad ascoltare la musica, piuttosto che stressarlo ulteriormente. Hanks c'avrebbe riprovato, sempre con successo, l'anno successivo con Forrest Gump. Fu il suo periodo più florido e forse l'interpretazione del fragile, buono e brillante Beckett resterà per sempre il suo ruolo migliore. »
plhplhplhplhplh