Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer edito da Guanda

Molto forte, incredibilmente vicino

Editore:

Guanda

Edizione:
22
Traduttore:
Bocchiola M.
Data di Pubblicazione:
28 Gennaio 2016
EAN:

9788823514423

ISBN:

8823514428

Pagine:
400
Formato:
brossura
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Trama Molto forte, incredibilmente vicino

Oskar, un newyorkese di nove anni, ha perso il padre nell'attacco alle Torri Gemelle. Per non soccombere sotto il peso del dolore si aggrappa alle proprie risorse, cerca conforto nella fantasia e nella curiosità, più che nell'abbraccio di chi gli è rimasto. Un giorno, non troppo per caso, nell'armadio del padre scopre una busta che contiene una chiave. Sul retro della busta c'è una scritta: «Black». Che serratura apre quella chiave? E se Black è un nome, chi è Black? Per scoprirlo Oskar intende bussare alla porta di tutti i Mr e Mrs Black della città: forse uno di loro sa qualcosa, conosce un segreto che può farlo sentire più vicino al padre. E se il viaggio attraverso i cinque distretti di New York non gli riporterà chi se n'è andato per sempre, forse gli recherà altri doni... Una storia che fa sorridere, piangere, ridere e riflettere.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 18 recensioni

Molto belloDi M. PAMELA-30 Luglio 2012

Ci ho messo pochissimo a completare la lettura di questo libro, l'ho trovato molto intenso. In alcuni tratti mi è sembrato un pochino noioso, ma passato quel singolo capitolo, la storia è ripresa più accattivante di prima. Altre volte mi ha fatto sentire "... Le scarpe pesanti... ". Nel complesso mi è piaciuto veramente molto. Scritto bene, particolare. Lo consiglierei.

Molto forteDi B. Stefano -30 Marzo 2012

La migliore storia che racconta il dramma dell'undici settembre americano. Un romanzo intenso sull'ineluttabile perdita degli affetti, sull'infanzia smarrita troppo presto, sull'amore che lega e separa, sulla magia delle piccole cose. Talvolta l'ho trovato un pochettino "asmatico", troppo pieno di parole non propriamente contestualizzate, ma nel complesso un libro da consigliare.

Mi dispiaceDi M. Amalia-4 Settembre 2011

Sì, mi schiero con i pochi detrattori, e non annoierò continuando a ripetere che mi dispiace, come fa il nonno di Oskar, e nemmeno dicendo che ho gli occhi guasti, come fa sua nonna. Avevo molte aspettative su questo libro e all'inizio ho pensato che si trattasse di una specie di omaggio letterario al "Tamburo di latta". Purtroppo il bilancio finale è di delusione piena. Trovo che l'autore abbia sprecato dell'ottimo materiale, che non avesse realmente bisogno di tutta quella grafica accattivante per molti lettori, ma alla lunga stancante e decisamente inadatta a lettori ipovedenti (che sanno sul serio cosa significa avere gli occhi guasti). Per essere ancor più esplicita, ritengo che il personaggio del bambino (chiamato inopportunamente Oskar e sguinzagliato ovunque... Con un tamburello!) sia artefatto, che non regga il confronto con altri bimbi letterari, che pianga a sproposito, che reagisca alle evidenti menzogne degli adulti con sollievo. Ritengo poi che i suoi due nonni siano eccessivi e che come personaggi non abbiano scuse sufficienti per bearsi dei loro dolori. Non ritengo plausibile che, posti così, potessero avere un figlio normale. Nel complesso, mi sembra che la vera protagonista del romanzo sia l'ipocrisia: pochi adulti e un bimbo non possono avere così tanti segreti e non-detto, e ogni volta che vien meno un segreto, dicono semplicemente: "lo so, lo sapevo". Io non so niente, ma se devo sapere qualcosa, consiglio all'autore di rileggersi "Il tamburo di latta" e magari anche "Chiamalo sonno".

Il miglioreDi p. letizia-15 Luglio 2011

Oskar ha perso il padre a cui era tanto legato nell'attentato alle Torri gemelle del 2001. Un giorno, rovistando nello studio del padre, trova un vaso azzurro con dentro una busta, su cui è scritto "Black", contenente una chiave. Oskar decide così di bussare alla porta di tutti i Mr e Mrs Black della Grande Mela: forse qualcuno di loro sa qualcosa, conosce un segreto che può farlo sentire più vicino al padre scomparso. Ma è soprattutto l'incontro col nonno, che ha alle spalle l'orrore di un'altra guerra, quella mondiale, a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita...

Molto forte, incredibilmente vicinoDi M. Elio-24 Maggio 2011

Un libro che, per la tragedia in esso narrata, è molto vero e vicino. Questo, però, non è solo il racconto di quel tristemente famoso undici settembre di dieci anni fa: la voce narrante è quella commuovente di un bambino, ma è intensa come quella di un adulto.

Romanzo unicoDi r. paolo-11 Maggio 2011

Un romanzo davvero unico nel suo genere. All'autore va dato merito di aver saputo raccontare la storia di un dolore terribile senza cadere nel patetico e ci è riuscito arrichendo ogni pagina di una speranza e di una luce sempre più forti. L'unica osservazione è forse che il piccolo protagonista sembra di parecchio - e non solo emotivamente - più "grande" di tanti suoi coetanei (insomma non so se io alla sua età avrei avuto la stessa tenacia, intelligenza e smaliziata curiosità per fare quello che ha fatto lui). Complimenti a Foer per la sua tecnica narrativa, è davvero avanti rispetto a tanti suoi colleghi.