Trama Metafisica dei tubi
La penna di Amélie Nothomb disegna la mappa dei primissimi anni di vita trascorsi in Giappone: ne viene fuori una non-biografia. Indizi e ricordi delle prime scoperte si accavallano in un turbinio di metafore e paradossi irriverenti. Le proprietà terapeutiche del cioccolato, la parola (pensiero fatto carne), la quadratura degli opposti, la sinergia con il luogo di nascita... fino al filtraggio della realtà come unica via di scampo. Una faccenda, quella dell'esperienza delle cose, del primo impatto col mondo, che lascia sempre una ferita: nulla passa senza traccia, neanche il nulla.
Recensioni degli utenti
Meravigliosa Nothomb!-17 settembre 2011
Nonostante il titolo bizzarro, che sembra dire poco della trama, il protagonista qui e' infatti un "tubo". Ovvero, la protagonista, la stessa Nothomb che racconta I suoi primi 3 anni di vita in Giappone. Scritto con maestria, ricco di descrizioni e ricordi di un infanzia quasi mitica vissuta in una sorta di giardino dell'eden nipponico, la Nothomb a 2 anni decise di essere giapponese e non belga come il resto della sua famiglia. Divertente e gustosissimo soprattutto per gli amanti del Sol Levante.
Metafisica dei tubi-26 luglio 2011
Amélie Nothomb racconta la sua vita dalla nascita ai tre anni. Nonostante il breve periodo, la vita della bambina Amélie è piena di eventi particolari. Sicuramente l'evento più rilevante è il tentato suicidio a tre anni in un laghetto con delle carpe. Sempre divertente questa scrittrice ma sempre profonda!
Meravigliosa assurdità-7 maggio 2011
L'originalissima Amélie Nothomb ci racconta dei suoi primi anni di vita, il periodo del "tubo", trascorsi in Giappone. La consapevolezza di essere onnipotente e di dimostrarlo con il potere di attrazione che esercita sulla sua tata giapponese. Ma anche la precoce attrazione per la morte a soli 3 anni. Una scrittrice mai banale che ci fa riflettere con storie assurde!
Genio o follia?-28 febbraio 2011
Prima "biografia" della scrittrice belga. Scritto in un modo talmente particolare, che non saprei nemmeno descrivere, spinge il lettore a chiedersi: ma dice sul serio o è pazza? Stile sublime, storia narrata in modo superbo... Non c'è altro da dire se non: leggetelo!
piacevole-20 ottobre 2010
lo stile nothomb non si discute. All'inizio è un po' troppo delirante, anche se affascina leggere di una famiglia che a che fare con una neonata che chiamano "la Pianta". Poi la pianta diventa una bambina che si trasferisce in giappone e ci racconta un mondo lontano, della diversa visione della morte. Ottimo romanzo autobiografico di un'ottima scrittrice.
Meraviglioso!-5 ottobre 2010
Primo libro che racconta, in modo molto, molto speciale la vita di Amelie Nothomb. Veramente spassoso, adoro il modo di raccontare di questa scrittrice!