Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio di Amara Lakhous edito da E/O

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

Editore:

E/O

Data di Pubblicazione:
10 maggio 2012
EAN:

9788876418099

ISBN:

8876418091

Pagine:
129
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

Omicidio a piazza Vittorio: una commedia all'italiana scritta da un autore di origine algerina. Questo romanzo di Amara Lakhous è una sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniata su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il "Pasticciaccio" sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare). La piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell'analisi antropologica, il brio e l'apparente leggerezza del racconto. A partire dall'omicidio di un losco personaggio soprannominato "il Gladiatore", si snoda un'indagine che ci consente di penetrare nell'universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio. Forse basta mettere in scena frammenti di vita quotidiana intrecciati attorno all'ascensore, puntualmente all'origine di tante dispute condominiali, per comprendere il nodo focale del paventato, discusso, negato o invocato scontro di civiltà che assilla il nostro presente e il nostro futuro e infiamma il dibattito politico, sociale e religioso-culturale dei nostri giorni.

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3 di 5 su 12 recensioni

Quadretto mancato della societa'Di l. emanuela-23 maggio 2012

Titolo sicuramente intrigante, personaggi realistici, ambientazione che corrisponde alla realta' attuale, elementi purtroppo realistici e sempre difficili da accettare. Ottime attese per trovare poi una trama molto banale, paradossalmente secondaria a tutti gli altri elementi: nei tre elementi già detti, punto di originalità del romanzo, gia' si capisce come la vicenda si svilupperà ed andrà a finire.

Non l'ho apprezzatoDi G. Claudia-11 gennaio 2012

Mi è sembrato un libro intellettualoide e, alla fine, ingenuo. Uno di quelli che seguono la politica dei cattivi e razzisti tutti da una parte e dall'altra i buoni - bravi - ricchi di umanità - intelligenti - colti sotto mentite povere spoglie. Non convince gran che, puzza di invenzione inverosimile, dai messaggi (nella migliore delle ipotesi) scontati. Il personaggio mitico eroe della vicenda poi, oltre ad apparire pazzescamente perfetto, lascia di sé in fondo un'immagine lugubre con tutti i suoi ululati. Forse qualcuno può dire che io non sono in grado di capirlo. In tal caso posso affermare che i messaggi così criptici non fanno proprio per me!

Scontro di civiltà Di S. Lucia-9 aprile 2011

Ottima la scrittura che riesce a ricreare magicamente atmosfere e sensazioni, lasciando che il lettore ci si immerga completamente. "Scontro di civiltà per un ascensore in piazza Vittorio" è un libro caratterizzato da una scrittura semplice, leggera e scorrevole, a tratti anche naif, in cui, però, sono innestati livelli contenutistici diversi e di enorme complessità. Dietro l'apparenza di un giallo con tanto di assassinio, si trovano elementi di profonda analisi sociale ed esistenziale, a cominciare da come è stata concepita la struttra del romanzo, in cui ogni personaggio della storia, con un capitolo ciascuno, racconta gli avenimenti dal suo punto di vista.

Scontro di civiltà Di D. ivan-25 febbraio 2011

L'ho trovato un libro assai divertente: i personaggi sono caricature molto spassose, sia quelle degli Italiani ottusi e razzisti (compreso un docente universitario milanese: che l'autore ne faccia proprio un docente universitario ne rende il ritratto ancora più caustico) sia quelle degli immigrati, ove però il sorriso si fa più offuscato, agrodolce, tinto di pietas per la nostalgia e la solitudine che devasta le loro anime; e si capisce che Amara Lakhous castiga ridendo Mores soprattutto quando scopriamo che il Signor Amedeo, colto e gentile casigliano di quella banda di matti, il quale sembra la quintessenza dell'italianità gentile quale tutti la vorremmo, non è un italiano, ma un immigrato algerino, proprio come l'autore: in AmedeoAhmed, anzi, questi viene ad insinuare, pur senza orpelli teorici o didascalici, i germi d'una riflessione sul vivere tra due culture. Scontro di civiltà si legge d'un fiato grazie alla sua briosa scrittura (per la quale Lakhous merita i complimenti più vivi, dato che l'italiano non è la sua lingua madre), ma è tutt'altro che un libro superficiale.

Scontro di civiltà per un ascensore Di d. Silvio-7 novembre 2010

Nella piazza che fino a metà del secolo scorso era il centro di una zona bene convivono immigrati di ogni provenienza accanto a rappresentanti di autentica (e un po' becera) romanità. La storia, un piccolo giallo che ruota attorno alla morte di un personaggio nomato "il gladiatore", è raccontata secondo prospettive individuali. Il dialogo è scarno supporto al ricordo in prima persona. Non c'è una verità bensì congerie di punti di fuga. Insomma possiamo, potremmo, scegliere cosa maggiormente ci aggrada. Nel solco tracciato da Gadda, l'autore, maghrebino doc, lascia che, mediante il personalissimo parlato dei singoli, che è identità e cultura, ci si interroghi sul senso dell'appartenenza, della cultura, della razza, dell'integrazione, dell'italianità. La risposta, persa e recuperata mille volte attraverso un coro volutamente disarmonico, è, forse, nella capacità e nel desiderio di aprirsi al diverso e all'ignoto. Con timore, rabbia e rispetto.

Scontro di civiltà Di c. lorenzo-28 ottobre 2010

Romanzo a più voci sulla difficile convivenza multietnica in un condominio di Piazza Vittorio a Roma. Gradevole senza essere imprescindibile.