Il prigioniero del cielo

Zafòn conserva intatte le caratteristiche di ogni personaggio nei tre romanzi del Cimitero dei libri dimenticati. La lettura è piacevolissima e scorrevole. Lo stile si mantiene identico a quello di quel capolavoro che è l'Ombra del vento. Chi abbia letto i primi due volumi non può perdersi questo romanzo, molto più narrativo rispetto a quelli. Sono poche le parti "d'azione". Questa è piuttosto una parte esplicativa in cui vengono portati a conoscenza del lettore avvenimenti accaduti precedentemente a quanto raccontato nell'Ombra del Vento. Coinvolgente e molto divertente soprattutto per il fatto che si parla principalmente di uno dei protagonisti della saga che per volontà dell'autore è di per sè buffo, divertente, serio e ingenuo al tempo stesso. Un po' più affascinante rispetto a Il gioco dell'angelo, ma meno avvincente. Un romanzo che nasce comunque da quella stessa penna, e per chi ci si è affezionato sarà sicuramente una bellissima lettura.

La mia adorazione per Zafon raggiunge il culmine con questo libro facente parte della serie sul cimitero dei libri dimenticati. L'ho letteralmente divorato, mi ha preso immediatamente, la scorrevolezza dello stile dello scrittore spagnolo con questo romanzo raggiunge il suo culmine. L trama è intrigante e appassionante, meno cervellotica di altre precedenti per questo l'ho assaporato meglio. Diciamo che forse finora dopo L'ombra del vento e Il gioco dell'angelo per i miei gusti si aggiudica decisamente il terzo posto. Bellissimo, da leggere!

Zafòn non delude mai, anche se tra i tre romanzi che finora ha scritto, facenti parte della tetralogia, questo è quello che mi è piaciuto di meno. In realtà, gli ingredienti anche stavolta ci sono tutti: mistero, amicizia e suspence, ma, non so perchè, non mi ha colpito come i precedenti. Troppo violenta la parte in cui Fermìn Romero de Torres racconta la sua priginia. Resta comunque un buon libro da leggere per chi ama lo stile zafoniano.

Bellissimo ritorno per la saga della nebbia, una trilogia fantastica che viene a concludersi con questo grande capitolo. Zafòn presenta come suo solito uno stile perfetto, a dir poco magistrale, capace di prenderti fin da subito per via della freschezza e dell'immediatezza che lo contraddistinguono.

Avvincente e piacevole, immediato e sicuramente impeccabile dal punto di vista narrativo. Ma la storia proprio non mi ha del tutto convinto. Sembra essere poco originale e molto riferirsi a precedenti avventure come segno di una debolezza nella sua struttura e nella composizione. Tuttavia si legge con piacere!

Racconto avvincente e lettura piacevole. Considero la letteratura di Zafòn come un piacevole intervallo tra letture più impegnative, trovo che riesca a coinvolgere il lettore al punto giusto mantenendo una prosa scorrevole. Questo in particolare è il terzo capitolo della saga del Cimitero dei libri dimenticati, consiglio dunque la lettura anche dei precedenti.