Il cimitero di Praga di Umberto Eco edito da Bompiani

Il cimitero di Praga

Editore:

Bompiani

Data di Pubblicazione:
26 Novembre 2014
EAN:

9788845278648

ISBN:

8845278646

Pagine:
523
Formato:
brossura
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Trama Il cimitero di Praga

Trent'anni dopo "Il nome della rosa" Umberto Eco torna in libreria con un nuovo romanzo di ambientazione storica. Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l'ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come "I protocolli dei Savi Anziani di Sion", che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell'assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d'appendice di stile ottocentesco, tra l'altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Accade però che, tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l'unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti.

Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 119 recensioni

CapolavoroDi s. Ninni-27 Febbraio 2020

Un capolavoro. Di alta qualità ma senza essere noioso. Umberto eco ci riesce alla grande con il suo essere coltissimo ma vicino al popolo. Di grande impatto emotivo

PallosoDi p. patrizio-4 Novembre 2012

Ho "provato" a leggere l'ultima fatica di Eco: francamente non son riuscito ad arrivare alla fine. Non mi ha coinvolto nemmeno un po' e già dopo le prime 100 pagine avvertivo un senso di noia che mi spingeva a terminare anzitempo, ma ho proseguito nella speranza di trovare qualcosa di coinvolgente. Ma non c'è stato nulla da fare: arrivato a pagina 200 ho mollato in preda alla disperazione! Secondo me, manca tutto: l'unica cosa interessante, il particolare momento storico, rivissuto dai protagonisti, poi il vuoto.

Ripetitivo e scontatoDi t. umbeerto-17 Maggio 2012

Dopo aver letto le prme 100 pagine, si resta affascinati. Dopo altre 100 pagine ci si inizia ad annoiare. Le 100 pagine successive possono anche non essere lette. La vicenda è sempre la stessa: Eco è bravo nell'intrecciare gesuiti, massoni, falsari, ebrei e tutti gli odiosi stereotipi che accompagnano questi diversi gruppi. Ma va avanti così dall'inizio alla fine, diventando ripetitivo ed estremamente noioso.

C'è troppa confusione in queste pagineDi R. Laura-13 Aprile 2012

Visti i precedenti di Eco, mi aspettavo dal Cimitero di Praga più di quanto in realtà mi ha lasciato. La storia era cominciata bene, mi ha intrigato quanto basta per farmi raggiungere la metà senza particolari problemi. Ci sono queste due persone, Simonini e l'abate Dalla Piccola, che scoprono di avere molte cose in comune, tanto da pensare di essere due facciate della stessa persona. Mentre entrambi cercano di scoprire la verità sulla loro vita mediante l'ausilio della memoria, la storia si fa più complicata, densa di flashback e di eventi storici, di personaggi, libri ecc ecc. Insomma ad un certo punto la confusione ha prevalso sulla trama, impedendomi di gustare questo romanzo come avrei voluto. Mi spiace perché ritengo che Eco sia un ottimo autore, ma questa volta mi ha un pochino deluso. Sarà per il prossimo romanzo.

Mmmmm...Di D. Antonella-30 Marzo 2012

Personaggi interessanti e trama buona, come al solito ben strutturata, ma la scrittura appare in qualche modo vuota così come il libro. Non ci sono emozioni, non si prova niente. C'è una sorta di distacco che rende incredibilmente pesante e stancante la lettura, tanto che la storia sembra quasi strascicare verso la fine.

Umberto ecoDi a. stefano-21 Marzo 2012

Il libro espone un intrico di fatti storici, che hanno richiesto un lavoro pazzesco di incastri e approfondimenti per giungere alla forma di romanzo, davvero apprezzabile, un capolavoro nel suo genere. Un libro tipicamente alla Umberto Eco: lungo, con grande sfoggio di erudizione, ma con sprazii di riflessione e anche ironici. Va letto, va apprezzato, ma non mi ha cambiato la vita.