Cercando Alaska

Questo libro è forse il mio preferito tra quelli che ho letto di Green. La trama all'inizio appare scontata e le motivazioni che spingono i vari personaggi sono le tipiche adolescenziali, ma offre, come tutti i suoi libri, riflessioni che sono invece tutt'altro che scontate. Divertente, a tratti commovente, ti lascia in sospeso fino alla fine. Adatto sicuramente al suo target, lo consiglio a chi vuole immergersi in una lettura non troppo impegnata ma che sia comunque in grado di coinvolgerlo.

John Green non riesce ad appassionarmi, nonostante io abbia provato a leggere numerosi suoi libri. Lo trovo troppo costruito, cerca di apparire semplice e leggero ma sforzandosi così tanto ottiene a mio parere il risultato opposto. I personaggi poi sono sempre identici in ogni romanzo che ho letto, c'è sempre il ragazzino timido e un po' sfigato, la ragazza popolare e avventurosa che lo "riporta alla vita" e i soliti stereotipi sull'adolescenza che a quanto pare se non è come quella descritta da Green non è degna di essere vissuta. Il personaggio di Alaska in particolare l'ho trovato artificioso, non spontaneo e né tantomeno divertente come sembrava dalla lettura della trama.

Un libro che affascina soprattutto i giovani per la presenza di riflessioni sul senso della vita, del dolore, della giovinezza, della società. I personaggi, però, non sono ben delineati; Alaska, infatti, è descritta con alti e bassi: divertente ma triste, allegra ma misteriosa.

Un bel libro sull'adolescenza, le prime esperienze, la morte e il ritrovarsi catapultati nel mondo dei grandi quando in realtà si sta appena cominciando a sperimentare tutto. Ciccio è il nostro protagonista: è un solitario senza neanche un amico nella sua scuola, e decide di andare in collegio per cambiare radicalmente la sua vita. La svolta arriva grazie ad Alaska – una ragazza svitata e lunatica di cui si innamora – e al colonnello, il suo compagno di stanza. Insieme a loro fumerà la sua prima sigaretta, avrà la sua prima sbronza, darà il suo primo bacio e non solo... Quando, una sera, il rapporto tra lui e Alaska finalmente si evolve, ecco la tragedia e la morte che si insinuano nella sua vita. Sarà stato un incidente? Riusciranno gli amici superstiti a scoprirlo? A me è piaciuto, lo consiglio!

John Grenn torna con un ennesimo bellissimo libro, molto toccante ed emozionante, bellissimo e strappalacrime. I temi affrontati sono molti e più o meno sono quelli tipici di tutti gli adolescenti. Personalmente il libro mi è piaciuto al punto che, subito dopo averlo finito, avevo voglia di ricominciarlo daccapo. Questo libro descrive un percorso di vita, un viaggio che va affrontato anche se la sua fine può non essere piacevole. La personalità dei personaggi principali viene ben descritta, e fa emergere le figure di tre ragazzi pieni di voglia di vivere ma anche molto scontrosi, a volte. Il personaggio principale si invaghisce di Alaska Young, ragazza dalla forte personalità che spesso ha repentini cambi di umore. Consigliato sia per i maschi che per le femmine.

È proprio questa la motivazione che Miles adduce per la sua scelta di partire per il collegio, ai suoi genitori... "Vado a cercare il Grande Forse". Già, perchè Miles non ha amici, sente di non aver vissuto una vita ricca finora... Il romanzo cela, dietro le mentite spoglie di un libro per ragazzi - sui ragazzi- una serie di riflessioni sulla vita, sulla morte, sul dolore, ma anche sull'amicizia, sull'amore e sulla gioventù. È un libro molto bello, intrigante e profondo. John Green colpisce ancora e non vedo l'ora di leggere un altro dei suoi romanzi!