Illusioni perdute di Honoré de Balzac edito da Garzanti

Illusioni perdute

Editore:

Garzanti

Edizione:
18
Traduttore:
Micchettoni A.
Data di Pubblicazione:
31 luglio 2003
EAN:

9788811368267

ISBN:

881136826X

Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Illusioni perdute

"Illusioni perdute" è una trilogia di racconti - I due poeti (1837), Un grand'uomo di provincia a Parigi (1839), Le sofferenze di un inventore (1843) - che hanno per protagonista Lucien Chardon, un giovane provinciale, ambizioso, costretto a scontrarsi con le difficoltà dell'autoaffermazione. Fragile testimone del suo tempo, senza alcuna volontà di affrontarlo veramente, ha un animo nobile e incapace di dedicarsi all'arte della sopraffazione: per questo i suoi sogni sono destinati a infrangersi bruscamente contro il cinismo della spietata società parigina. Tra autobiografia e indagine sociologica, filosofia e analisi delle passioni, realismo e immaginazione visionaria, Balzac affronta un tema intimamente legato alla propria esperienza diretta, al proprio difficile rapporto con la realtà borghese: il tema delle "illusioni perdute", destinato ad assumere nelle opere successive toni sempre più amari. Introduzione di Lanfranco Binni.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 5 recensioni

Romanzone ottocentescoDi S. LUIGI-1 marzo 2012

Balzac ci racconta la storia di un ragazzo di provincia che leggendo libri comincia a sognare di abbandonare il suo paese e capisce che la vita che vuole non è quella chela sua condizione sociale può offrirgli. Attraverso la storia del giovane poeta Lucien Chardon, Balzac vuole svelare i gretti meccanismi sociali che portano al successo nell'alta società, i compromessi che vi stanno dietro, le meschinità e le brutture di una società che, da che mondo è mondo, si inchina di fronte al profitto. Meraviglioso e acutissimo il quadro sul potere della stampa, capace di creare popolarità o distruggere il malcapitato di turno in base alle convenienze del momento e in cui l'ancora ingenuo e debole Lucien Chardon non può che soccombere. Un libro che ci spiega con 150 anni di anticipo come nel mondo non ci sia posto per la cultura fine a se stessa e che gli spiriti liberi sono miserabilmente costretti a scendere sempre e comunque a compromessi per esercitare la propria ricchezza mentale. Educativo, ma anche assolutamente godibile per la scrittura magnifica.

Un libro che affascina e seduceDi D. Davide-1 giugno 2011

Le illususioni perdute è un libro che non delude le aspettative, ma anzi se è possibile è uno di quei rari casi in cui il lettore riceverà molto più di quanto si attendesse. Balzac è uno straordinario narratore. La sua trama non è mai scontata. I personaggi mai banali, la storia sempre avvincente. Le illusioni perdute è un libro bellissimo, la parabola di un ragazzo di provincia (Lucien Chardon) che ha in dote la bellezza ed aspirazioni artistiche (non supportate però dalla volontà) . Così con grandi speranze lascia il paese natale per recarsi a Parigi. Qui dopo un inizio difficile (fatto di grandi penurie economiche) riesce ad affermarsi nel mondo fatuo del giornalismo. Ma la gloria e il successo avranno vita breve e presto si troverà spogliato di tutto: dell'amore, dei denari, della sua stessa dignità... Torna a casa come il figliol prodigo, ma rimane deluso dall'accoglienza fredda dei suoi cari che a causa sua sono finiti in gravi difficoltà economiche. Dopo l'ennesia delusione, decide di farla finita, ma un oscuro personaggio lo leverà dal fango promettendogli ogni bene volendo in cambio "solo" la sua anima......

Molto belloDi M. Gianpaolo-25 marzo 2011

Un libro che sicuramente è uno dei più bei capolavori della letteratura francese e non solo. Sono pagine da leggere con calma, per poter apprendere appieno il significato che Balzac vuole darci. Il linguaggio risulta a volte abbastanza scorrevole, e a volte un po' meno.

Illusioni perdute Di l. Maria-22 ottobre 2010

Affascinante intreccio di passioni romantiche, analisi spietata della società e studio del suo cuore economico. A riflessioni “alate” sull’essenza dell’umanità («a parte l’attore, il principe e il vescovo, c’è un uomo, al tempo stesso principe e attore, un uomo investito d’un magnifico sacerdozio, il poeta, che sembra non far nulla e che tuttavia regna sull’umanità una volta che abbia saputo dipingerla») si alternano “fredde” considerazioni sulla realtà economica del tempo («Davide Séchard, in fondo alla sua stamperia, si interessava allo sviluppo della stampa periodica visto nelle sue conseguenze materiali. Egli voleva che i mezzi fossero adeguati ai risultati verso i quali tendeva il genio del secolo. Del resto, come i fatti dimostrarono in seguito, egli vedeva giusto quando cercava di fare fortuna con la fabbricazione della carta a basso prezzo. In questi ultimi quindici anni l’ufficio brevetti ha ricevuto più di cento domande relative a pretese scoperte di sostanze attinenti alla fabbricazione della carta»). “Fredde” considerazioni per modo di dire, dato che il vero protagonista di romanzi come questo è per l’appunto la società francese colta nella sua trasformazione: passioni, fortune e sventure del più grande dei personaggi.

Illusioni perduteDi M. Giada-21 settembre 2010

Ci sono quei libri che mentre li leggi sai che non ti lasceranno mai più. Le illusioni perdute per me è uno di quelli. La cultura non dovrebbe essere un compromesso.