Sorella, mio unico amore di Joyce Carol Oates edito da Mondadori

Sorella, mio unico amore

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Costigliola G.
Data di Pubblicazione:
18 gennaio 2011
EAN:

9788804606017

ISBN:

8804606010

Pagine:
656
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Trama Sorella, mio unico amore

Bix e Betsey Rampike a prima vista sono un caso di esemplare medietà suburbana: vivono non lontano eppure distantissimi dalla grande città, in un New Jersey tanto sonnacchioso quanto crudele nelle sue frammentazioni economiche e sociali; conducono un'esistenza che oscilla poco consapevolmente tra appagato conformismo e smodata ambizione; hanno due figli che, se per Bix sono l'incarnazione di un perenne senso di colpa venato di responsabilità, per Betsey rappresentano il veicolo di sogni di gloria e di riscatto, alimentati da una sottocultura della celebrità ormai del tutto pervasiva nella middle class americana. Le aspettative su Skyler, il primogenito, si sono purtroppo infrante in seguito a un incidente che lo ha lasciato claudicante. Diverso però è il caso di Edna Louise, graziosa bambina che sin dalla più tenera infanzia dimostra un talento fuori dal comune per il pattinaggio su ghiaccio che promette di lanciarla nello scintillante mondo dell'agonismo professionistico e dello show business.

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 11.00

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 4 recensioni

TerribileDi f. eva-1 ottobre 2016

Non sono riuscita a terminare la lettura. La narrazione non scorre, ho provato a farmelo piacere ma invano. Dalle recensioni che ho letto di altri utenti credevo fosse meglio.

Romanzo minore di una grandissima scrittriceDi u. giovanni-1 febbraio 2012

Amo la Oates e ho letto molte sue opere e ritengo che sia papabile per il nobel. Purtroppo questo romanzo non mi ha entusiasmato: rimane un senso d'incompiutezza finale anche se è attualissimo nella parte in cui si descrive la pretesa di "curare" tutto con i farmaci e nella quale si descrive la follia dell'obbligo al successo.

Sorella, mio unico amoreDi C. Lia-30 luglio 2011

All'origine dello spunto di questo romanzo c'è una fatto vero, su cui poi l'autrice si sbizzarisce. Non si risparmia su nulla: rapporti tra le persone, competitività che si sfoga sui figli, medicalizzazione eccessiva, brama di apparire, spettacolarizzazione dei sentimenti. Ne esce una società posticcia che esala gli ultimi respiri dove tutto appare normale, anche bambine di cinque anni truccate ed eroticizzate per il sollazzo del pubblico e dei genitori, minorenni che sperimentano tutte le malattie psicologico-sociali esistenti e ancora da inventare, psicopatici vittime anch'essi di una società che mette tutto in vetrina. La madre è la grande burattinaia, colei che organizza predispone e con grande perizia decide il destino di tutti senza lasciare nulla al caso. Il figlio Skyler è il narratore che per tutta la prima parte compare solo nelle note a piè pagina del libro, come nella vita famigliare. Ci si chiede chi potrà salvarsi e forse Skyler è il predestinato, ma sebbene il romanzo tende alla catarsi e appare come una narrazione epica della realà, di fatto se ne esce molto scoraggiati

Sorella, mio unico amoreDi D. ivan-26 febbraio 2011

Conoscevo già la fama di questo autore, e non sono stata smentita. Incredibile come la Oates riesca ad essere così poco lineare e al tempo stesso così convulsamente scorrevole. Ti fa entrare completamente nella mente del protagonista (così disturbata, così atrocemente colpita), e tu inizi a pensare con lui, a rivivere i suoi ricordi con lo stesso dolore, la stessa paura; e tu stesso non sai, non ricordi, non vuoi comprendere, cosa sia davvero successo nella famiglia Rampike. Già, la famiglia Rampike, una delle tante famiglie a loro modo infelici, come diceva Tolstoj. Una di quelle famiglie così scintillanti all'esterno da nascondere quanto di più putrido dietro le mura delle villette (mi ha ricordato molto, anche se più estremo, Revolutionary Road di Yates). La Oates riprende un tema noto quindi, la famiglia famiglia disfunzionale, ma dato che parliamo dell'Oates, della sua arditezza stilistica e del suo coraggio narrativo, lo rende così nauseabinso, così tagliente, così privo di aria, che ho letto il libro divorandolo, oppressa da un costante senso di nausea, con gli occhi di Bliss perennemente piantati nei miei e con l'incespicare di Skyler dietro la schiena.